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N'OUBLIE PAS QUE TU VAS MOURIR
(N'OUBLIE PAS QUE TU VAS MOURIR)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 26 maggio 1995
 
di Xavier Beauvois, con Xavier Beauvois, Chiara Mastroianni, Bulle Ogier, Jean Duchet (Francia, 1995)
 
Chiara Mastroianni in un'immagine del '98
"Filmato, interpretato, quindi chiaramente sentito da un giovane cineasta coraggioso e dotato, N'OUBLIE PAS è un'opera che va presa sul serio. Non fosse che per il soggetto, nel quale l'autore s'investe con drammatica aderenza: la scoperta, quindi l'assunzione della propria siero positività.

È assai probabile che Beauvois si sia posizionato in qualche modo rispetto al film-culto precedente (1992) del genere, quel mitico LES NUITS FAUVES di Cyril Collard, morto di AIDS alla vigilia di ricevere il César per il miglior film francese dell'anno. Il film di Beauvois evita alcuni aspetti di quello di Collard: la spettacolarizzazione ai limiti dell'esibizionismo, la ricerca più o meno cosciente di certi effetti-moda. Di quei cliché che ne LE NOTTI SELVAGGE erano però riscattati dal carattere drammaticamente autobiografico dell'esperienza, così come da quello diretto di una ingenua ed un poco ostentata confessione. Più strutturato, anche perché più romanzato, N'OUBLIE PAS dovrebbe evitare quegli scogli. In effetti, ricasca curiosamente in un tono romantico-sofisticato che finisce per condurlo a dei risultati narcisistici altrettanto fastidiosi. Dapprima ingenui ed anche un po' approssimativi: come nel realismo della prima parte, l'iniziazione alla malattia identificata alla preparazione della droga, il rigetto della medesima con la fuga nei paradisi olandesi, il rifugio nel sesso più trascurato poi in un idillio un po' da rotocalco. Poi, in un finale vieppiù grottesco, verso i miti della Magna Grecia o la deriva nell'avventura di Sarajevo.

Così, proprio per la gravità del soggetto al quale è consacrato, N'OUBLIE-PAS finisce soprattutto per irritare; mentre era nato, oltre che per commuovere, per sensibilizzare."


   Il film in Internet (Google)

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